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lunedì 8 maggio 2023

Luigi Corioni e l'Idra presse: Il primo amore non si scorda mai

 Luigi Corioni e l'Idra presse: il primo amore non si scorda mai

In questo lunedì mattina di ferie forzate(lascio da parte le polemiche..diciamo che vorrei ma non posto) ho deciso di rendere onore a Gino Corioni, ex illustre dipendente dell'azienda per cui lavoro. Sin dal primo giorno di lavoro all'Idra, sapevo che Gino aveva lavorato lì. Inizialmente pensavo fosse solo una leggenda. Solo qualche anno più tardi invece scoprii che era tutto vero. Il mio più grande rammarico è stato quello di essermi mosso solo dopo la sua scomparsa. Mi sarebbe piaciuto tantissimo conoscerlo di persona e sentire dalla sua voce alcuni aneddoti legati alla sua esperienza all'Idra e al suo rapporto con il fondatore, Adamo Pasotti. 

Nel suo libro "Dar peso alle cose quotidiane" di Vittorio Feltri, ci sono alcuni passaggi molto interessanti che descrivono perfettamente il clima imprenditoriale e lavorativo dell'epoca. Era il periodo del boom economico italiano e con un'idea vincente potevi svoltare, aprire un'azienda e fare soldi. Gino iniziò a stampare i sedili per i sanitari e creò un impero. Ai tempi era molto più semplice mettersi in proprio ed inseguire il proprio sogno. Ma per farlo servivano inventiva e coraggio che non tutti avevano. Nel libro Gino parla di come l'Idra abbia avuto un ruolo importantissimo nella sua vita lavorativa. Inizialmente come disegnatore tecnico. 

Successivamente, grazie alla formazione ricevuta in azienda, riuscì a fondare la sua attività. I più penseranno che iniziò a lavorare in un capannone. Sbagliato. Gino chiese a suo padre di chiudere il portico della casa di Ospitaletto dove abitavano, per cominciare a stampare i primi sedili. Da lì in poi l'attività prese il volo. Ancora oggi non mi spiego come l'Italia, da super potenza mondiale qual era, si sia ridotta ad una comparsa. Eppure la ricetta per far ripartire il paese è semplice: abbassare il costo del lavoro, ridurre le tasse e semplificare la burocrazia(volevo aggiungere anche la scala mobile ma forse era un'idea  troppo romantica). Credo che il genio e l'inventiva italiana siano ancora oggi molto sviluppati, ma bloccati in partenza da tutto quello che è legato alla voce costi, davvero troppi. Ma torniamo a noi. 

Prima di traslocare dalla sede storica di Via Triumplina, una mia collega mi fece vedere un foglio matricola della fine degli anni'50. Rimasi a bocca aperta. Bellissimo. Scritto a mano, con una calligrafia stilisticamente perfetta, come non poteva essere altrimenti. Ad un certo punto c'era lo spazio dedicato a Luigi Corioni, con tanto di data e luogo di nascita, generalità dei genitori compresa. Quel documento rimase a lungo impresso nella mia memoria. Fino a che un bel giorno del 2019 decisi, dopo previa autorizzazione dei piani alti, di mettermi alla ricerca di uno dei suoi disegni. Dovete sapere che lo sterminato archivio di Via Triumplina fu completamente scansionato prima del trasloco. Quindi la mia ricerca fu abbastanza complicata, ma molto piacevole. Trovai finalmente uno dei suoi disegni che misi prontamente da parte. Fissammo finalmente la data dell'incontro. 

Quel giorno, complice l'assenza del Direttore Generale, fui io a rappresentare l'azienda e ad accogliere presso la nostra sede tutta la famiglia. Fu un momento molto emozionante e toccante. All'incontro si presentarono la moglie Annamaria, i figli Antonella, con cui rimasi in contatto per tutto il periodo, Fabio, Silvia, Sara e Ilaria. Nell'occasione consegnai loro, oltre alle copie del foglio matricola e del disegno, anche un targa a ricordo di quell'incontro. Il testo, che buttai giù senza indugi, diceva

A Luigi Corioni
Uomo coraggioso che ha incarnato sogni e virtù dei bresciani. Idra lo ricorda con grande orgoglio e si pregia di averlo annoverato tra i propri dipendenti all'inizio della sua carriera lavorativa

Travagliato 9 settembre 2020

Successivamente venni invitato da Antonella a visitare l'ufficio di Gino alla Saniplast. "E' rimasto tutto com'era" mi disse quando ci siamo incontrati. Fu un grande privilegio per me. Con questo gesto credo di aver restituito una piccola parte di quello che Corioni ha dato a Brescia e ai bresciani. Grazie Gino. Presidente per sempre. Ad maiora

La foto è tratta dall'articolo di Vincenzo Corbetta apparso sulle colonne del Bresciaoggi il 22 settembre del 2020










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