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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

Correva l'anno? People Fiorucci

Tra le tante foto che ho avuto in consegna da Marco, ce n'è una che mi ha molto incuriosito. E' stata scattata con molta probabilità durante un torneo di calcio a 7, uno dei tanti che si giocavano all'epoca. Dove ora c'è il campo di tamburello, si sono succeduti ben due campi da calcio. Il primo era a sette, trasformato successivamente a undici. Ora, non ricordo in quale anno avvenne questo cambio, ma la foto in questione potrebbe essere collocabile tra la fine degli anni'70 ed i primi anni '80. Nella foto riconosco quasi tutti i protagonisti, tranne alcuni per cui chiedo l'aiuto da casa. Ci provo: Renato Gropelli, Ermes Tinti, Demetrio Tinti, Angelo Veschetti, Edoardo Meini, Dino Ziliani. Chiunque abbia dettagli da aggiungere, quali l'anno, il torneo, i nomi mancanti o eventuali correzioni è calorosamente invitato a farlo. Potete trovare gli stessi protagonisti in due scatti diversi, uno più bello dell'altro. In una delle due foto si vede anche un b

Grazie Marco

Marco mi scrive chiedendomi se fossi interessato a foto sul tamburello caprianese. Trasalisco. È stata la cosa più bella che mi sia capitata nelle ultime settimane. Mi accoglie a casa, mi offre da bere. Mi siedo. Marco ha lo sguardo fiero del papà e la simpatia contagiosa del nonno. Da due borse molto capienti comincia a tirare fuori centinaia di foto. Moltissime sono legate al ciclismo. Per i pochi che ancora non lo sapessero, il papà Ferruccio è stato un grandissimo interprete delle due ruote soprattutto su pista, vincendo moltissimo, tra cui un titolo mondiale. Tantissime invece sono del tamburello, versante Botti. Perché tra le passioni del nonno Angiolino, c'era anche il tamburello. Difficile dire quale tra questi due sport fosse il suo preferito. Marco mi ha chiesto di pubblicare via via le foto che ritengo più opportune e meritevoli di essere rese pubbliche. Io ho deciso che le pubblicherò tutte. Perché tutte fanno parte del vissuto di tutti noi. Tutte sono legate alla nostr

Palla tamburello 1995, Serie D. Botti Stabiumi Capriano Campione d'Italia

Il 1995 fu per il tamburello caprianese un anno ricco di soddisfazioni, soprattutto per le squadre delle categorie inferiori. La Botti di serie D riuscì ad aggiudicarsi lo scudetto di categoria dopo un anno costellato di vittorie. Dopo aver dominato il campionato interprovinciale, ecco spalancarsi le porte delle finali nazionali. La squadra era davvero motivata e pur non godendo dei favori del pronostico arrivò fino in finale, dove vinse il titolo battendo l'Azzano, quello d'Asti però. La squadra era formata da me, Enrico Botti, Paolo Piovanelli, Massimo Rambaldini, Alessandro e Renato Ongaro e Domenico Capuzzi. In panchina c'erano Angelo Veschetti e Lazzaro Tinti, con la costante presenza di Ugo Botti che seppur impegnato principalmente con la squadra di A2, non faceva mai mancare il suo supporto. La fase finale fu davvero molto complicata per noi. In sorte ci toccarono i veronesi dell'Affi, i mantovani del Falzoni ed i trentini del Susà. Nell'altro girone c'er

Anno 2005. Los Angeles, Atlanta ed Elton John

Anno 2005. Los Angeles, Atlanta ed Elton John La prima volta che volai negli Stati Uniti d'America fu bellissimo. Ci andai con alcune persone che facevano parte di un gruppo che vendeva benessere. I prodotti erano, e sono, molto validi, ottima panacea soprattutto per la mia gastrite diventata con il tempo cronica. Tutto il contorno non mi interessava granché, soprattutto perché l'atmosfera di questa azienda era troppo sopra le righe per i miei gusti. Erano sempre tutti felici e sorridenti, mai un fastidio, mai una frase fuori posto. Non poteva essere vero. Io ero un sognatore pragmatico, conscio che la vita era fatta anche di scudisciate e non solo di sorrisi e pacche sulle spalle. Ho sempre messo le mani avanti, forse per paura di essere troppo felice. Dopo questo preambolo veniamo ai fatti. Ricordo che mio papà accompagnò me e una ragazza alla Malpensa . Con noi partirono anche due ragazzi con la loro figlia. Dopo un viaggio interminabile atterrammo nella città degli angeli.

Botti - Caprianese in salsa rosa

Botti - Caprianese in salsa rosa Mentre scorrevo le foto del mio archivio, ne ho trovata una che rappresenta al meglio il variegato tessuto tamburellistico caprianese degli anni '80. Sia la Botti che la Caprianese avevano infatti deciso di allestire due squadre femminili. Ora, non ho memoria di quali risultati ottennero o se parteciparono a campionati ufficiali, ma quello che rimane è una pagina di pura poesia. Le due società erano antagoniste e rivali, ma di un rivalità sana, a volte goliardica.  Chi ha avuto la fortuna di vivere quegli anni, si ricorderà molto bene l'atmosfera dei derby , soprattutto quelli di serie A . Gli sferisteri brulicavano di pubblico e spesso durante la settimana era molto difficile riuscire a giocare per via dell'alto numero di appassionati che si dilettavano, spesso con ancora addosso i vestiti da lavoro, a fare due palleggi. Durante questi scambi, in campo c'era un numero considerevole di giocatori e chi arrivava per ultimo, per entrare, 

27 Luglio 1959. Via Triumplina, IDRA Presse. Brescia

27 Luglio 1959. Via Triumplina, IDRA Presse. Brescia Qualche giorno fa il mio collega Claudio, sapendo della mia passione per le date, mi ha consegnato un pezzo di ricambio da spedire. "Guarda qua" mi ha detto mostrandomi un disegno costruttivo IDRA datato 27 luglio 1959. Il disegno, naturalmente fatto a mano, era stato disegnato da un tal Franzoni, con tanto di firma in bella calligrafia.  Tutte le volte che leggo una data mi piace fantasticare. Nel 1959 mio papà aveva diciassette anni, mia mamma quindici(avrebbe compiuto sedici anni a settembre). Non si conoscevano. Si sarebbero incontrati solo qualche anno più tardi. Chissà che sogni avevano e se pensavano già di costruire una famiglia. Erano sicuramente due giovanotti di belle speranze con tutta la vita davanti e tanti progetti da realizzare. A posteriori posso dire che hanno fatto davvero un ottimo lavoro, non tanto per me, che sono lo scrivente, ma per tutto quello che hanno generato in tutte le attività che li hanno v

Palla tamburello. Gioco fatto per la Botti. ai passi...

Gioco fatto per la Botti..ai passi...inizia così la mia storia d'amore con il tamburello, in bresciano pàlet. Raccontare in un post quello che ha rappresentato per me il tamburello è impresa impossibile. A Capriano, dove il tamburello è sempre stato assimilabile ad una religione, quando ero piccolo c'erano ben due società: la Botti e la Caprianese. Io scelsi la Botti, perché la maggior parte dei miei amici spesso si ritrovava al campo di Via Marina per giocare, uno degli sferisteri più belli e godibili del panorama nazionale. Un fatto non trascurabile fu che la Botti aveva vinto ben due scudetti giovanili. Credetemi, vincere uno scudetto a quei tempi era davvero molto difficile visto l'altissimo tasso tecnico delle squadre in circolazione.  Anche se per onestà intellettuale devo dire che fu mio zio, che faceva parte della società, ad accompagnarmi alla prima partita sul campo di Gussago. Ricordo l'emozione che provai, il campo rosso, la nostra  maglia bianco azzurra, un

6 aprile 2018, Madison Squadre Garden di New York, NBA. New York Knicks vs Miami Heat

6 aprile 2018, Madison Squadre Garden di New York, NBA. New York Knicks vs Miami Heat Verso la fine del 2017, io e mia moglie Nadia decidemmo di fare un sondaggio di spesa per un viaggio a New York . Dopo aver individuato il volo scegliemmo un hotel in una posizione abbastanza centrale, a Chelsea . La data di partenza fu determinata dal costo del biglietto aereo. Partendo infatti subito dopo pasquetta, trovammo un prezzo davvero accessibile e competitivo. C'era un problema: il passaporto. I nostri erano entrambi scaduti e dovemmo sudare davvero le sette proverbiali camicie per riuscire ad averli in tempo. Era un periodo molto complicato quello per i passaporti: sembrava che tutti si fossero messi d'accordo per averne uno. I tempi di attesa erano biblici e spesso ci mettevano alla caccia di un appuntamento già alle otto del mattino. Alla fine la nostra perseveranza fu premiata e tutto andò per il verso giusto. La cosa bella è che i passaporti hanno validità dieci anni durante il

15 Febbraio 2003: Roma - Brescia 0-0. S.Faustino e Giovita bloccano sul pareggio la partita

15 Febbraio 2003: Il giorno in cui l’imponderabile prese forma. All’inizio di febbraio contattai uno dei ragazzi che aveva condiviso con me l’esperienza maldiviana l’anno precedente. Romano de Roma, tifosissimo dei giallorossi, mi aveva assicurato che avrebbe trovato i biglietti per Roma – Brescia del 15 febbraio. Qualcosa andò però storto perché i famosi biglietti alla fine non saltarono fuori. Io, da persona previdente, avevo già acquistato sia l’hotel, in zona Ponte Milvio, che il volo A/R Linate – Fiumicino e quindi non avendo altra scelta, decisi di partire per la capitale. Tanto, dissi tra me e me, male che vada faccio il turista. Dopo essere atterrato, e dopo un taxi, presi possesso della camera dell’hotel. Mi immersi praticamente subito in quella che era l’atmosfera di una delle città più belle del mondo, di certo la più affascinante. Il centro distava qualche km di camminata e trascorsi un venerdì sera piacevolissimo, con tanto di cena in un ristorante nei pressi di piazza di

Gianluca Vialli segna per noi

Gianluca Vialli segna per noi È fortissimo in questi giorni il cordoglio per la scomparsa di Gianluca Vialli . E' stato un attaccante potente e spettacolare, che ha fatto sognare la mia generazione. La prima volta che lo vidi  in azione fu in occasione di Italia - Portogallo del 5 dicembre 1987, partita valida per la qualificazione degli europei 1988. La FIGC invitò alla partita le giovanili di alcune società lombarde, tra cui la nostra, il Capriano. Sarebbe stata quella la prima e l'unica volta che vidi dal vivo la nazionale.  Dopo un pranzo veloce a casa  presi il Pulmann per Milano S.Siro insieme ai miei compagni di squadra dell'epoca. Ricordo che gli spalti non erano gremiti come mi sarei aspettato di trovare per una partita del genere. Dopo quella piccola delusione iniziale, mi immersi completamente nel match, che ci regalò tre reti che servirono a battere i lusitani e a qualificarci per gli europei che si sarebbero disputati in Germania Ovest l'anno seguente. Il p

MALDIVE. What else?

Nel 2002 decisi di partire per le Maldive, per una vacanza avventura. Non era nelle mie corde perché, dopo un paio di esperienze ai limiti della decenza in alcuni ostelli francesi e norvegesi, decisi che per me sarebbero esistite solo strutture con almeno tre stelle nel palmares. Non ricordo però cosa mi spinse a decidere per questa soluzione, che presentava molti dubbi e poche certezze. Mi ritrovai quindi alla Malpensa. Erano i primi giorni di agosto. Alla partenza ci presentammo in sedici. A parte un paio di coppie, tutti gli altri non si conoscevano e non si erano mai visti prima di allora. In buona sostanza ero finito in una sorta di grande fratello ante litteram. Del resto questa era la filosofia di quella agenzia di viaggi, che organizzava vacanze fuori dalla classica rotta turistica. Dopo un piacevolissimo viaggio, compreso uno scalo di qualche ora in Qatar, atterrammo a Malè, pronti per iniziare l’avventura. Ho un ricordo molto nitido del panorama visibile sotto di noi al momen

Franco Selvaggi. Quando la classe operaia va in paradiso

Franco Selvaggi. Quando la classe operaia va in paradiso Ogni tanto mi capita, soprattutto quando vedo in TV trasmissioni relative ad Espana 82 , di pensare alla parabola calcistica di Franco Selvaggi. Materano di Pomarico (15 maggio 1953)crebbe nelle giovanili della sua città per poi spiccare il volo nel calcio che conta esordendo in serie A con la Ternana . Dopo cinque anni spesi in cadetteria con la maglia del Taranto, passò al Cagliari dove mise in mostra le sue caratteristiche di attaccante rapido e con un buon fiuto del gol. Giocò anche nel Torino , nell’ Udinese e nell’ Internazionale per poi chiudere la carriera con una piacevole vista mare a S.Benedetto del Tronto . Insomma, una carriera di tutto rispetto la sua. Il suo palmares conta di un solo trofeo: la Coppa del Mondo 1982. Scusate se è poco. Ricordo che quando compravo le bustine di figurine mi capitava di trovarlo spesso. Se penso che la sua figu su e bay viaggia ad una media di 1,99 euro moltiplicata per tutte le vo

PALLA TAMBURELLO. Dante Ongaro, il caprianese volante

Quando si devono misurare i grandi campioni bisogna fare i conti con i calzoni lunghi forse più famosi di tutta la storia del tamburello italiano. Questi calzoni bianchi erano voluminosi, certamente non confezionati negli ateliers parigini. Appartenevano ad uno dei più valorosi battitori di tutti i tempi: Dante Ongaro, il bresciano, la disperazione di tutte le squadre avversarie. Dante aveva nascoste negli ampi calzoni bianchi due gambe capaci di issarlo in cielo per produrre la sua famosa battuta in salto. Erano gli anni del tamburello romantico, anni in cui i grandi campioni venivano portati in trionfo come i santi in Sicilia. Dante è stato uno dei più forti rappresentanti del tamburello bresciano. Atleta dalla corporatura apparentemente minuta, ma dai muscoli poderosi e dai nervi saldissimi, giocava indifferentemente alla battuta ed alla rimessa. Affrontava ogni partita con grinta e determinazione, esprimendosi sempre ai massimi livelli e svolgendo un ruolo da protagonista in ogni p

Da grande voglio fare il calciatore

Sin da piccolo ho avuto una grande passione per il giuoco del calcio. La mia prima esperienza fu nei pulcini dell’Azzano Mella, paese limitrofo a Capriano del Colle, il mio paese. L’inizio fu abbastanza tragicomico. Mi ricordo che mancai letteralmente l’esordio ufficiale perché mi presentai in ritardo alla partita. È un fatto davvero incredibile se penso che oggi, per la paura di non arrivare in tempo, ho l’abitudine di presentarmi nel luogo convenuto con larghissimo anticipo. Insomma, ho imparato a prevedere l’imprevedibile, spesso a spese di chi si trova con me in quel momento. Ma torniamo a noi. Dopo l’esperienza azzanese, cominciai l’avventura nella neonata società di Capriano. Erano tempi floridi, dove le società di calcio potevano contare su sponsor davvero generosi che garantivano a tutti i giocatori tutto quello che era necessario per l’attività sportiva. Feci tutta la trafila delle giovanili ed iniziai a frequentare la prima squadra con buona regolarità. La prima panchina nei