Servizio militare . Corso VAM 258, Aeroporto Fabbri, Viterbo
Dopo il diploma(1994) c'era da fare i conti con il servizio militare. Durante i famosi tre giorni, alla voce "in quale corpo vorresti essere scelto" , barrai, senza troppe speranze ad essere sincero, la casella dell'aeronautica militare, il corpo a cui tutti ambivano. Arrivò la famosa cartolina. Corpo? Proprio l'Aeronautica Militare. Destinazione? Viterbo, alla scuola VAM. La sera della partenza, fissata per il 24 ottobre, fui accompagnato alla stazione di Brescia da moltissimi miei amici. Non so se lo fecero per la paura di non vedermi più o se per farmi coraggio. Fu un momento molto toccante: da una parte c'ero io, che andava incontro ad un anno pieno di insidie. Dall'altra loro, che tornavano alla vita di sempre. Nel mio scompartimento, nel viaggio verso Milano Centrale, c'era un ragazzo che piangeva a dirotto. Per fargli coraggio gli dissi che la seconda guerra mondiale era finita da un pezzo e di non preoccuparsi perché un anno sarebbe passato in fretta. I miei tentativi però non sortirono nessun effetto e arrivammo a Milano tra pianti e stridore di denti. In centrale però le cose cambiarono repentinamente: ero passato da una Brescia praticamente deserta, a Milano, dove trovai qualche migliaio di burbe pronte a partire per la naja. Della discesa verso Orte non ho ricordi particolari, se non il trambusto ed il fastidio per via del sovraffollamento del treno. Dopo un viaggio che a me era parso interminabile, arrivammo appunto ad Orte dove la confusione regnava sovrana. Fui destinato ad un pullman con dei ragazzi che ritrovai poi in camerata, mezzo che ci portò a Viterbo, da dove sarebbe iniziato il mio anno di militare. Fu un mese molto complicato per via dei moltissimi cambiamenti a cui andai incontro. Le marce, spesso fatte in condizioni climatiche al limite per via del freddo e del forte vento che soffiava, con tanto di vesciche allucinanti ai piedi a causa degli anfibi un po' troppo ostici, gli alzabandiera, il cibo non sempre soddisfacente, le varie esercitazioni quali il lancio della bomba a mano, il poligono al mare a S.Marinella e qualche risveglio notturno non proprio gradito. Tutto sommato reagii bene e superai quel periodo in maniera soddisfacente. Non diventai un VAM ma venni scelto come autista. Quel giorno ci raggrupparono davanti alla palazzina dei nostri alloggi. Una voce all'altoparlante, che in quella circostanza era piuttosto disturbato, ci dava via via le varie destinazioni. Arrivarono a me: Ravarini, Foggia...Con il dispiacere dentro al cuore, ma solo per via della distanza che mi avrebbe separato ulteriormente da casa, andai a leggere le liste appese al muro, giusto per accertarmi di aver capito bene. Con mia grande sorpresa scoprii che in realtà ero stato destinato a Chioggia, in provincia di Venezia, quindi a poche ore da casa. Dopo il giuramento, a cui presero parte tutti i miei famigliari ed alcuni amici, facemmo tappa a Celleno dove vivevano(e vivono ancora oggi)alcune persone di Capriano del Colle. Fu un pranzo piacevole condito da buon cibo e da tanti ricordi. Mi fermai a Capriano solo per qualche ora. Era già tempo di tornare a Viterbo, ma stavolta con uno spirito diverso...
