Ciao Mamma
Ciao Mamma, te ne sei andata i primi di novembre in una giornata di pioggia. Anche il cielo quel giorno aveva deciso di piangere forse perché voleva unire le sue lacrime alle nostre che, copiose, avevano riempito i nostri occhi e le nostre guance. Io sono stato il primo ad arrivare. Quando sono entrato nella stanza, il tuo corpo esanime giaceva sul letto che era stato il tuo compagno di viaggio in questo ultimo periodo. Sembravi ancora più minuta di quello che in realtà eri. Il Dio che avevi pregato per tutta la vita ti aveva chiamata a sé. Probabilmente perché non voleva più vederti soffrire così tanto. Forse si sentiva in colpa per averti dato una punizione così severa senza peraltro aver fatto nulla per meritarla. Mentre scrivo la mia testa è piena di emozioni e di ricordi. Forse non basterà una vita per accettare che tu non ci sia più. L'unica consolazione terrena è quella di sperare che tu abbia raggiunto il papà che sicuramente ti stava aspettando. Mi hanno detto che quando qualcuno muore, ad attenderlo trova chi in vita gli ha voluto bene. Quindi immagino che quel giorno tu abbia trovato un traffico incredibile lassù. Gli ultimi anni sono stati molto complicati per te. Dal momento in cui ti è stato diagnosticato l'Alzheimer, ti abbiamo vista piano piano cambiare. Prima il papà, che non ti ha lasciata sola un secondo, e poi noi, abbiamo provato a darti conforto cercando in tutti i modi di rendere questa brutta fase della tua vita il più normale possibile. Anche se di normale non c'era nulla perché credo che la cosa più difficile sia quella di vedere i propri genitori soffrire e stare male, soprattutto quando a quel male non c'è cura. Tu hai affrontato questa malattia con la serenità e la tranquillità di sempre. Sapevi che le cose sarebbero andate via via peggiorando ma finché hai potuto, hai mantenuto una compostezza ed una dignità che solo una donna con il tuo vissuto poteva avere. Ad un certo punto anche il parlato ha perso di consistenza. Non ricordavi più quasi nulla del tuo passato, non ricordavi i nostri nomi, non ti ricordavi del papà. Ma noi sapevamo benissimo chi avevamo davanti. Tirare grandi tre figli non è stato sicuramente un lavoro semplice. L'unica cosa che speriamo è quella di averti in qualche modo resa orgogliosa di noi, nonostante abbiamo intrapreso dei percorsi diversi e magari non in linea con il tuo modo di vedere la vita(e qui parlo soprattutto del mio di percorso). In questo periodo guardo spesso vecchie foto di noi insieme e felici. Ho trovato tantissime tue lettere(ti piaceva tantissimo scrivere. Credo di aver preso questa passione da te. Non ci sono dubbi). Guardo le date e penso che abbiate vissuto(tu e il papà) un periodo storico irripetibile, dove c'era speranza e voglia di costruire un futuro felice e pieno di speranze. Dove c'era voglia di appartenere a qualcosa e a qualcuno. Dove l'impegno nel sociale era ai massimi livelli. Dove l'educazione ed il rispetto erano valori molto solidi e irrinunciabili. Cercheremo di essere all'altezza di quello che ci avete insegnato, cercheremo di essere persone oneste e protese nell'aiuto verso gli altri. Faremo di tutto perché il vostro ricordo rimanga vivo in chi vi ha conosciuto e in chi vi ha amato. Ma voi per favore non lasciateci mai soli. Restate sempre al nostro fianco perché abbiamo ancora bisogno di voi nonostante non possiamo più vedervi e toccarvi. Ciao Mamma. Semplicemente grazie