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Capo Verde, no stress

  Capo Verde, no stress È il loro slogan. Confermo che è proprio così. Siamo tornati una settimana fa e la quotidianità ha già spazzato via quello che la vacanza ti promette in termini di relax e di spensieratezza. Esiste un universo parallelo fatto di gente che non ha l'assillo della sveglia e del cartellino da timbrare. In un mondo ormai completamente globalizzato, dove tutto è ormai molto occidentale, si possono ancora trovare sacche di resistenza che per un momento ti fanno domandare se lo stile di vita che conduci sia quello giusto o quello sbagliato. La risposta è molto semplice e per certi versi banale: non esiste il giusto, non esiste lo sbagliato. Tutto è determinato dal posto del mondo in cui nasci. Io per esempio, pur amando viaggiare e soprattutto il mare, non cambierei per nulla al mondo il posto in cui vivo e la mia vita di tutti i giorni. Per esempio non lascerei mai il Brescia Calcio in mano a tifosi sconosciuti che non hanno vissuto i fasti di Baggio o i diecimila

Capo Verde, Sal

Capo Verde, Sal Vacanza fuori stagione. A sole sei ore di volo dall'Italia c'è un'isola molto friendly e molto piacevole. Controlli aeroportuali very fast, gente cordiale, stile di vita no stress. Il villaggio è il classico carrozzone di gente che probabilmente ha fatto la guerra, da tanto mangia, da un'animazione fortunatamente non invadente anche se ogni tanto scappa un "ragazzi, gioco aperitivo?" seguito da un no deciso. Insomma, la solita vita da villaggio con i soliti furboni italiani che come, da tradizione, sono quelli più indisciplinati. L'unico neo è il vento, compagno di viaggio sempre presente, che attenua un po' il bruciare del sole, sole che dopo poco tempo ti presenta il conto con scottature varie e puntuali nonostante la protezione. Vediamo come andrà nei prossimi giorni. L'obiettivo numero uno è quello di evitare ustioni